ARI-RE Lombardia ai tempi del coronavirus

Covid-19 ha una forza travolgente per irrompere nelle nostre vite come un cataclisma, costringendoci a vivere un incubo all’altezza dei film catastrofisti più blasonati (ricordate Virus Letale, con Dustin Hoffman?). O forse peggio.

Il nostro Paese resiste nonostante tutto alla tragedia di lutti senza fine, di infettati in aumento vertiginoso che forse ora accennano un lieve rallentamento, di uno sproporzionato numero di famiglie costrette – Italia, anno 2020 – a fare i conti con disponibilità di pranzo e cena (lo ha ricordato anche ieri il Santo Padre) di strutture sanitarie che – almeno al Nord – sono al collasso. 60 milioni di persone nel nostro Paese si trovano in uno stato di quarantena: ufficiale per una decina di migliaia, di fatto (con qualche beneficio in più) per gli altri. Diciamoci la verità: un mesetto fa lo avremmo creduto possibile?

Se c’è moralità solo in relazione all’esistenza umana, resistere allora è un dovere nei confronti di tutti coloro che con abnegazione e sacrificio mettono in gioco le loro vite per salvare le nostre. A volte, purtroppo, perdono.

E’ quasi un mantra: “la forza di noi Italiani si vede nei momenti peggiori”. Non lo darei per fatto scontato né dovuto. Va da sè però che la barricata contro questo schifoso nemico invisibile stanno cercando di erigerla le migliaia di donne e uomini del Servizio Sanitario, delle Forze Armate,  delle forze d’Ordine, delle imprese e singoli impiegati in settori strategici per il sistema Paese e, fattore sempre costante, del Volontariato. 

Nel nostro piccolo, possiamo contare su operatori ARI-RE attivi nei COC aperti dal  proprio Comune. Proprio oggi è iniziato il battesimo del fuoco della collaborazione ARI-RE Lombardia con AREU: dopo una fase formativa alcuni nostri operatori sono stati inseriti a rinforzo, in turni H24, presso il centralino di Milano. La paura del coronavirus ha portato infatti a 300 mila la media delle chiamate giornaliere al numero di emergenza 800.894.545 messo a disposizione da Regione Lombardia. Fare comunicazioni d’emergenza e in emergenza oggi, è anche questo.

Probabilmente alla fine di questa pandemia ci troveremo obbligati a riconsiderare molte cose; auguriamoci che a queste persone meravigliose non sia riservato un semplice grazie ma siano messe nella condizione di esprimere al meglio la loro smisurata passione per il nostro Paese.

nota: la foto in evidenza è d’archivio