FATE PRESTO!

La prima pagina del Mattino di Napoli dopo il terremoto che colpì l’Irpinia

Questo fu il titolo a caratteri cubitali sulla prima pagina del Mattino di Napoli del 26 novembre 1980 in occasione del terremoto dell’Irpinia. La risposta delle istituzioni alle emergenze, che da sempre colpiscono il nostro Paese, risultava allora inadeguata e insufficiente.

Da quei funesti giorni la competenza e la passione di Zamberletti diedero inizio al sistema di Protezione Civile, ora riconosciuta a livello internazionale tra le migliori al mondo.

L’assetto attuale della Protezione Civile italiana non è che il frutto di una successione di eventi emergenziali che hanno spinto ad una reazione dello Stato sull’onda emotiva dell’opinione pubblica. Zamberletti ebbe l’intuito di dare alla nuova organizzazione un’idea, una struttura leggera, non un ministero, ma un “un sovra ministero” in capo alla Presidenza del Consiglio.

Un “Sistema complesso” ricco di competenze e di slanci di solidarietà.

I radioamatori però fecero presto, anzi SUBITO! La capillare distribuzione sul territorio nazionale dei radioamatori e la loro capacità intrinseca di improvvisazione, in presenza di circostanze avverse come lunghi black out, interruzione delle linee dati e telefoniche, permette sempre di poter comunicare via radio direttamente dai luoghi colpiti da eventi catastrofici in qualunque modo (HF-V e UHF ecc.), come accaduto appunto in Irpinia, In Piemonte, in Valtellina, all’Aquila, nelle Marche…o in Val Brembana.

In Lombardia ci sono circa 4000 stazioni di radioamatori presenti in ogni Comune e frazione. 1850 OM sono soci dell’A.R.I. e 145 fanno parte della struttura ARI Radiocomunicazione Emergenza odv.

 Tutti sanno bene come agire per poter comunicare in situazioni d’emergenza.

In particolar modo sono ben preparati i volontari di ARI RE di Protezione Civile, addestrati e continuamente aggiornati. Conoscono ogni angolo del proprio territorio, tutti sanno come arrivare via radio a Milano, alla propria Prefettura, al proprio C.O.M., C.O.C. e alle sale radio provinciali e regionali.

Il sistema di TLC delle Regioni (anche noi presenti con un nostro team) ha avuto negli ultimi anni un’evoluzione importante e affidabile, con copertura del territorio in Lombardia del 90%.

Sistemi sofisticati e soggetti anche ad interruzioni, specialmente durante eventi meteo particolari, ma nel complesso sono in grado di mettere in comunicazione decine e decine di volontari negli scenari e zone colpite da eventi tragici o semplicemente operativi per ogni tipo di intervento

Il tempo necessario per poter coordinare e iniziare le operazioni di soccorso dei moduli TLC sono però lunghi (da 2 a 6 ore) mentre il nostro intervento è prezioso perchè quasi immediato, anzi live!

Tutti noi conosciamo ogni zona d’ombra, ogni valle e modo per poter farci sentire con le nostre radio e antenne. Le continue esercitazioni, ma anche le ore trascorse davanti alla radio ci hanno permesso di conoscere bene il territorio e ci hanno dato la possibilità di comunicare sempre.

La manutenzione dei nostri ripetitori è puntuale e continua, sappiamo arrivare anche senza ripetitori in diretta con gli altri colleghi vicini o lontani.

Noi facciamo sempre PRESTO!

I QTH dei volontari ARI RE in rosso, in giallo gli altri operatori radio

“comunicare sempre ovunque comunque”

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