Quando ogni segnale conta: l’importanza della radioassistenza nelle gare sportive
Domenica 28 settembre 2025, in occasione della radioassistenza svolta presso l’Autodromo e Parco di Monza (gara runner con oltre 7.000 concorrenti, la Monza 21 su percorsi di 30 km, 21 km, 10 km e 5 km) e la competizione MTB “Acquaroli” sul lago d’Iseo, la collaborazione dei soci ARI-RE e ARI delle sezioni di Cinisello Balsamo e Bergamo e la corsa solidale Strasaronno con i colleghi della sez. ARI RE di Saronno si è rivelata fondamentale per garantire un livello di comunicazione efficiente, tempestivo e coordinato.

Dal capo maglia di ARI Bergamo è giunto, la sera stessa, questo commento:
«Radioassistenza finita. Collegamenti direi ottimi, i vari operatori e pontisti si sono comportati in modo professionale. Anche nei vari episodi seri di soccorso con interventi di personale sanitario, i nostri operatori si sono rivelati indispensabili nella tempestiva segnalazione e per le preziose indicazioni fornite … la nostra presenza ha fatto la differenza. … la nostra efficienza ed operatività ha dimostrato una sinergia di squadra con ottimi risultati. Complimenti a tutti. Buon meritato riposo.»
Questo riconoscimento sottolinea quello che per noi è chiaro: non si tratta solo di “essere presenti con la radio”, ma di formare un vero e proprio team, capace di gestire comunicazioni complesse in situazioni dinamiche e critiche.



Perché i radioamatori sono essenziali in queste manifestazioni
1. Comunicazioni alternative e resilienza
Le reti radioamatoriali possono operare anche quando i canali convenzionali (cellulari, rete dati) sono sovraccarichi, non disponibili o inaffidabili. In eventi estesi su territori difficili (montagna, valli, boschi) o con grande afflusso, le condizioni del segnale possono essere critiche: ecco dove l’esperienza del pontista, la radio portatile ben impostata e la conoscenza dei percorsi fanno la differenza.
2. Tempestività nelle segnalazioni e supporto sanitario
Durante le gare possono capitare infortuni, malori o situazioni impreviste. Gli operatori radio, ben posizionati, forniscono segnalazioni immediate e chiare alla base, che a sua volta coordina con il personale sanitario o con la Croce Rossa. Nell’evento citato, proprio grazie al sistema radio le segnalazioni sono state rapide e precise, a supporto degli interventi sul campo. Anche nella Monza 21 si sono verificati diversi interventi sanitari gestiti con successo.
3. Controllo dell’evento e gestione integrata
Oltre all’assistenza medica, i radioamatori possono contribuire a segnalare condizioni meteo, variazioni improvvise, problemi tecnici lungo il percorso, deviazioni, traffico, condizioni del manto stradale, congestione di partecipanti. Questo permette agli organizzatori di avere una mappa “live” dell’andamento, intervenire su criticità, anticipare problemi.
Per esempio, solo 30 minuti prima della partenza della Monza 21, i Vigili del Fuoco stavano ancora svuotando un sottopasso della pista di F1 dell’autodromo, completamente allagato e che la direzione pensava già prosciugato. La partenza è stata rinviata di 15 minuti.
4. Esercitazione operativa e crescita del gruppo
Ogni radioassistenza è anche un’occasione di addestramento: mettere in pratica protocolli radio, affinare la tecnica della “maglia”, coordinarsi tra operatori, mantenere la disciplina comunicativa, rispettare tempi, modulazioni, net control. Queste opportunità rendono il team ARI-RE/ARI sempre più preparato per contesti più gravosi (emergenze, eventi su larga scala).
5. Riconoscimento istituzionale e valenza socialeIl quadro normativo italiano prevede che l’attività di radioassistenza sia consentita ai radioamatori in occasione di manifestazioni sportive, purché venga effettuata tempestiva comunicazione agli organi periferici del Ministero competente (art. 142 del D.Lgs. 1 agosto 2003, n. 259).
Inoltre, molte sezioni ARI-RE affiancano le attività di Protezione Civile e sono riconosciute come risorsa tecnica nei piani di comunicazione d’emergenza. Partecipare alle radioassistenze consolida il ruolo del radioamatore come volontario tecnico, competente e affidabile nella comunità locale.
“Fare maglia” significa: organizzazione, preparazione, coesione
- Capo maglia e net control: figure fondamentali che gestiscono tempi, priorità, rotazione degli operatori, decisioni operative. Il capo maglia deve conoscere bene i modelli radio, le coperture, le condizioni del traffico e saper impartire comandi chiari e incisivi.
(Un mese fa si è concluso per ARI-RE Lombardia ODV il Corso “Capo Maglia Radio”, con otto nuovi operatori formati a ricoprire questo ruolo cruciale). - Pontisti e operatori sul campo: collocati in punti strategici, con radio portatili o stazioni fisse, mantengono collegamenti stabili con la base e tra loro, segnalano eventi critici e collaborano.
- Prove preliminari e verifica del piano di copertura: simulazioni, test in condizioni meteo avverse, valutazione delle zone d’ombra, pianificazione di reti ridondanti se necessarie.
- Debriefing post-evento: raccolta di feedback, problemi riscontrati, soluzioni improvvisate, suggerimenti per migliorare.
- Formazione e affiatamento: più si opera insieme, più si impara a “leggere” la frequenza radio, a interpretare segnali deboli, a reagire nei momenti critici. Alla lunga, la squadra diventa una macchina collaudata ed efficace
Non basta avere una radio: serve una squadra preparata
La radio è utile sempre, anche se si tratta di strumenti semplici e usati da volontari non esperti (radio PMR, ponti civili, ecc.). Tuttavia, quando c’è un team addestrato e abituato a operare in maglia, la differenza si vede davvero.
Operare in maglia radio con frequenze e ponti radioamatoriali offre maggiore affidabilità e certezza nei collegamenti:
- coperture testate e consolidate,
- gestione tecnica da parte di pontisti e operatori esperti,
- procedure condivise che riducono i tempi di intervento e i rischi di incomprensione.
È proprio questa professionalità, costruita con esercitazioni e prove sul campo, che rende la rete dei radioamatori ARI-RE un valore aggiunto unico in contesti complessi e delicati.




Esempio pratico: le competizioni del 28 settembre
Gara 1 – Autodromo di Monza (30 / 21 / 10 / 5 km)
- Obiettivo: copertura su circuito chiuso e zone adiacenti
- Criticità: zone d’ombra, densità di partecipanti, necessità di segnalazioni rapide
- Collegamenti tra base, ambulanza, assistenza medica, coordinatori logistici, direzione gara
Operatori:
Sez. ARI Cinisello B . : Fabio IU2ACH, Maurizio IK2ILW, Angelo IW2HAF, Angelo IU2UHB, Massimiliano IU2UEJ, Enrico IZ2NXF, Marco IW2EJM, Alessandro IU2UBA, Norman IU2SOU, Fabio IU2UHA, Sez .ARI Lomazo: Luigi IW2MVS, Sez. ARI Monza: Dante IW2CAM, Luca IU2BYK, Sez. ARI Magenta :Gianpaolo IU2SMH, , Ernesto IK2EXH, Roberto IU2UCE.
Gara 2 – MTB Lago d’Iseo (Acquaroli)
- Terreno vario: boschi, sponde del lago, dislivelli
- Possibilità di interferenze, copertura difficile
- Gestione emergenze su tratti impervi
- Collegamenti tra base, ambulanza, assistenza medica, coordinatori logistici, direzione gara
Operatori
Sez. ARI/ARI RE Bergamo: Rosy IU2GHS, Andrea IZ2AJE, Michele IU2GLR, Massimiliano IU2CAV, Luciano IK2SVO, Antonio IW2HTH, Pietro IK2LHZ, Marco IK2ANB, Stefano IW2NHV, Corrado IK2RLN, Aquilino IU2LXP, Massimo IU2QBM, Cesare IU2RQB.
Gara 3 – StraSaronno (corsa solidale)
Sempre nella giornata di domenica, la Sezione ARI di Saronno ha preso parte alla Strasaronno, corsa non competitiva a carattere solidale. Anche in questo caso, la presenza dei nostri operatori radio ha garantito il collegamento costante lungo il percorso e il supporto all’organizzazione, rafforzando ancora una volta il valore sociale della radioassistenza.
Questa esperienza, insieme a quelle di Monza e del Lago d’Iseo, evidenzia come le radioassistenze non siano solo momenti di esercitazione tecnica, ma anche un contributo concreto a manifestazioni solidali e alla promozione di valori importanti.
Molte altre sezioni ARI e volontari ARI-RE partecipano regolarmente come operatori radio in occasione di eventi podistici, ciclistici e sportivi in tutta la Lombardia e oltre, sostenendo iniziative promosse da associazioni benefiche come A.I.D.O., A.V.I.S. e tante altre.
Operatori
Sez. ARI/ARI RE Saronno: Luigi IK2LOR, Luciano IZ2VIT, Mauro IZ2QGB, Mario IU2LZV, Carlo IZ2FZZ, Giordano IW2CNR, Sez. Gallarate ARI /ARI RE : Mauro IW2KVT
Conclusione
La radioassistenza non è un’attività di routine, ma una missione di fiducia, tempestività e coordinazione. Attraverso il “fare maglia”, l’uso consapevole della radio portatile, la condivisione operativa e la formazione continua, i soci ARI-RE e ARI rafforzano il proprio ruolo nel supporto tecnico, nella sicurezza e nel valore sociale.
Partecipare a queste manifestazioni non solo arricchisce le competenze tecniche, ma cementa il senso di appartenenza a un gruppo che opera con dedizione, coesione e responsabilità.
Mettiamoci insieme per continuare a crescere, migliorare e servire la comunità con orgoglio e preparazione.





